Nella vita della Turris sono accaduti e accadono spesso episodi un po’ speciali che rivelano quanto la Madonna accompagni la nostra vita quando davvero riconosciamo la nostra piccolezza e ci fidiamo totalmente di Lei e della Provvidenza! Eccone alcuni raccontati da don Peyron.
Alla televisione di Beyruth
“Quando siamo andati in Libano, mentre l'aereo stava atterrando a Beyruth dico al gruppo: "Dall'aeroporto andiamo immediatamente agli Studi della televisione."
"Ma come? così, subito?.. senza avere il tempo di metterci in ordine...., Facciamo fare una brutta figura alla Turris..." dicono alcune ragazze, "No, andiamo subito alla televisione!" Ripeto.
Arrivati là chiedo al portiere: "C'è qualche personaggio importante in sede? " "No, non c'è nessuno."
E ora la parte del Signore!
Arriva in quel momento un macchinone come non avevo mai visto: era il Presidente. Mi avvicino: "Scusi, io vorrei parlarle..." " Mi accompagni in ascensore! "E lì, in ascensore, in pochi secondi, parlo della Turris Eburnea e di cosa potremmo fare l'indomani, unico giorno di sosta a Beyruth. Quando arriviamo sopra dice al Direttore generale: "Domani metta in onda una sfilata della Turris Eburnea".
Il direttore mi chiama e: "... Scusi se sono curioso, ma lei e il Presidente.... è da tanto che vi conoscete?" "Non me lo chieda!.."
" Già mi scusi se sono stato indiscreto....."
La bolletta da pagare
Era arrivata una delle tante bollette della Turris Eburnea da pagare. Non c'erano però i soldi! Don Peyron pensa fra sè: in fondo abbiamo consumato la luce per fare un po’ di bene nel nome della Vergine Maria, Lei provvederà !
Scadendo i 5 giorni per il pagamento, si presenta agli uffici dell'esattoria e si mette in coda senza soldi in tasca… Una decina di persone davanti...
Il Rosario in una mano e nell'altra la bolletta.
Nove, otto, sette, sei... cinque, quattro, tre persone ancora... Si sente picchiare sulla spalla da chi gli stava dietro: "Ma lei è don Peyron?" "Si" "Che fa qui?" "Sono venuto a pagare la bolletta!" "Dia a me, dice lo sconosciuto, gliela pago io! "
Grazie Vergine Maria, sapevo che in qualche modo avresti provveduto!
Il vento caldo che asciuga tutto
“A Brescia, in occasione di una “Giornata della Serenità”, si stava svolgendo, al mattino, in un teatro, la prima parte della nostra manifestazione che allora si divideva in due tempi. Sentivo cadere la pioggia. Mi chiedevano: oggi pomeriggio dove si va? “Si va allo stadio come era programmato “… “Ma piove!“... “Sì, ma si va allo stadio“. Qualcuno avrà pensato: quelli sono un po’ tocchi… Io intanto mandavo telegrammi alla Madonna
Al termine della mattinata sul palco si annuncia la manifestazione del pomeriggio e il luogo dove doveva avvenire: lo stadio.
E io aggiungo: “ Adesso piove, i meteorologi riferiscono che la pioggia continuerà… qualcuno forse ci ride in faccia, però noi sappiamo che possiamo confidare su Qualcuno… mando un telegramma alla Madonna; la situazione è questa, veda Lei cosa crede di fare“…
Mentre eravamo a tavola è cominciato a soffiare un vento caldo e alle 14.30, al momento dell’inizio, tutte le panche dello stadio erano asciutte.”
Al teatro Kokaido di Tokio
Maggio 1962. La Turris Eburnea è a Tokio. Il bellissimo teatro Kokaido, 5000 posti, si riempie per ben due volte.
Al termine delle sfilate il Comitato organizzatore locale, composto da gente non credente, conduce don Peyron in una sala dove, su un tavolo, c'è una montagna di yen, l’incasso delle manifestazioni.
Ogni sfilata, ovunque, è sempre offerta dalla Turris Eburnea gratuitamente al pubblico, ma in Giappone, dissero, se non si mette un biglietto di ingresso, accessibile a tutti, la gente non prende in considerazione l'invito.
"Questi soldi, dai quali abbiamo già tolto le spese vive da noi sostenute, disse il comitato organizzatore sono suoi"! E don Peyron: " Io non sono venuto per i soldi, faccio tutto gratuitamente." (anche se le spese di viaggio e dell'albergo non erano indifferenti.)
"Allora, aggiunsero, voi vi attaccate alle cose che non si vedono! " "Certamente" fu la risposta. "Allora le cose che non si vedono valgono più di quelle che si vedono!” “Certamente!” “E il Papa fa così?" chiesero. "Io ho imparato da lui!" rispose don Peyron.
La decisione fu che quei soldi erano "sacri"... Non dovevano essere toccati!
A Natale, alla Messa di mezzanotte, quella gente era dal Missionario, per essere istruita sul Cristianesimo. Dopo un anno giunse a Torino una fotografia di un asilo costruito in buona parte con quei soldi..."sacri"!
E' sempre dando che si riceve e ciò che convince, anche chi non crede, è il disinteresse più grande, unito all'altro linguaggio internazionale del sorriso.